Addio Morante mio

16 ottobre 2025
Addio Morante mio
L’Arte del toreo è una effimera passione di cui l’uomo potrebbe fare a meno, ma come tutte le grandi forme d’Arte è chiave per innalzare lo spirito, avvicinarsi all’eternità e permearsi di bellezza infinita. Come l’Arte del Toreo. Chi la comprende ne resta affascinato. E quando vede l’Arte unirsi al coraggio ne resta fedele per sempre, come quando Morante torea e poi trionfa.
Morante de la Puebla era uno torero predestinato a diventare un grande della Tauromachia e di una genialità tale che ne nasce uno ogni secolo. Nato in una famiglia semplice e non particolarmente taurina, sin da piccolo sognava di diventare torero e già da novillero aveva in lui tutte le qualità, tutta la tecnica e la potenzialità che poi ha sviluppato in una trentennale carriera, presentandosi a Madrid già nel 1995 e vincendo il Zapato de Oro di Arnedo nel 1996. Nonostante avesse già una grande notorietà nella zona di Sevilla, grazie alle numerose novilladas organizzate in zona dall’apoderado Leonardo Muñoz (padre del torero Emilio Muñoz) la empresa Pagés non gli conesse l’onore di prendere l’alternativa alla Maestranza, che poi prese a Burgos nel 1997. Finalmente l’anno dopo debuttò a Sevilla e con tre grandi trionfi tra il 1998 ed il 2000 di cui una Puerta del Principe. Il momento è così buono che in poco tempo entra nei principali carteles e con una sicurezza tale da annunciarsi in varie corride in solitario come a Jerez e Madrid del 2003 e 2004 (a piazza piena) o toreare tori di vari encastes. Ma questo sogno viene presto troncato dalla malattia sempre latente. Perché Morante è sempre stato genio e Figura e sempre con gravi problemi di salute mentale, tanto che a metà 2004 deve interrompere la stagione per sottoporsi a cure di elettroshock in America.
Morante - Sevilla 2009 (Foto Arjona)
Ma anche al suo ritorno, in un 2005 ricco di grandi faenas (pensiamo a quelle di Sevilla, Jerez, Granada e soprattutto Valencia) nonostante i trionfi e le dimostrazioni della sua tecnica e coraggio, mancava quel pieno riconoscimento della sua grandezza. A parte alcuni aficionados, la maggior parte dell’afición e della critica dava maggior peso a quel che a volte gli mancava piuttosto che al tesoro che già possedeva. Esempio di questo sono le memorabili corride a Madrid del 2006, 2007, 2008 e 2009 (che con l’entusiasmo che oggi lo circonda avrebbero significato almeno tre-quattro puertas grandes) o le faenas cruciali a Sevilla con un Cuvillo nel 2007 e un Juanpedro nel 2009 (anche queste vissute senza il dovuto riconoscimento) o la dimostrazione di "poderio" coi victorinos, nonchè la disponibilità a toreare con tutte le Figuras del momento e con vari mano a mano col gran José Tomàs. Nemmeno la frequenza con cui metteva le banderillas, in modo magistrale, suscitava il pieno riconoscimento delle sua poliedricità (segno inequivocabile del gallismo, ammirazione all’epoca non ancora dichiarata). Pochi grandi toreri sono stati così incompresi nella loro grandezza…
Morante - Ronda 2013 (Foto Arjona)
Ma Morante andava per la sua strada, viveva per il toreo e beveva dalle fonti taurine a lui care, come l’adorato Rafael de Paula (suo apoderado) Pepe Luis Vazquez (che aiutò a rientrare en los ruedos) e più avanti al geniale Rodolfo Rodriguez “El Pana” che portò in Spagna.
Finalmente la dimostrazione definitiva della sua importanza arriva nel 2011 con il gran toro Cacareo di Cuvillo a Bilbao (dove in quegli anni si radunava il meglio dell’aficion e della critica) e poi con le trionfali campagne in America Latina dove conquistò l’afición messicana una notte del 2012 in un faenón incommensurabile a Città del Messico. Da quel momento in poi il suo status di Figura, non fu più messo in discussione da afición e critica.
Ma tutto questo non bastava ancora per il grande pubblico per il quale era ancora un torero quasi sconosciuto e non avendo molta regolarità aveva una immeritata fama di “pauroso”, pur se in ogni sua corrida regalava sempre almeno un dettaglio memorabile, anche fosse una media veronica (pensiamo a quella del 2013 a Sevilla). In particolare Sevilla e Madrid hanno impiegato molto a riconoscere la sua grandezza in modo unanime, la prima perché capricciosamente legata al ricordo di Curro Romero, la seconda per la storica diffidenza verso i toreri sevillani.
Morante - Sevilla 2023 (Foto Pagés)
Ma a partire dal 2021 arriva la vera consacrazione definitiva di Morante che finalmente lo catapulta nella storia del toreo, una fase durata quattro anni e che inizia con le due storiche faenas con un Juanpedro alla Maestranza ed un Alcurrucen a Las Ventas in quell’autunno di fine pandemia. Da quell’anno e fino all’altroieri il Genio della Puebla ha avuto un mix di fattori favorevoli che gli hanno permesso di trionfare con costanza e con un riconoscimento unanime: grande motivazione, grande sicurezza in sé stesso, incrollabile capacità di superare le difficoltà psico-fisiche, un apoderado che lo ha compreso in ogni momento e non ultimo grande fortuna nei sorteggi coi tori, sorte che in passato gli era stata proverbialmente a sfavore.
In questi ultimi quattro anni ha così dimostrato tutta la sua grandezza, dalla capacità di poter toreare 100 corride in un anno (nel 2022) ad affrontato tori di vari encastes, ha mantenuto una regolarità ed una tecnica tale per cui nessuno più lo definisce “torero artista” ma “Maestro de Maestros” regalandoci decine e decine di faenas memorabili. Ma anche in questi ultimi tempi è stato il Morante di sempre, quello che già si vedeva agli albori, quel “Genio de la Puebla” dove è nato un 2 ottobre 1979.
Morante - Madrid 8 giugno 2025 (Foto Plaza1)
Ma è la data del 12 ottobre 2025 che più di tutte merita un posto speciale nel cuore dei morantisti, nel calendario degli aficionados e della storia, per quanto vissuto nella Plaza de Toros di Madrid in una giornata taurina con due eventi: il memorabile Festival taurino in memoria di Antonio Chenel “Antoñete” al mattino e la storica serata di Morante de la Puebla con la sua seconda Puerta Grande della vita. L’ultima.
Erano le 19.30 quando uscì il toro Tripulante, della ganaderia salmantina di Carcigrande (una bellezza della natura). Morante, che non aveva potuto fare nulla nel suo primo mastodontico toro, lo riceve dipingendo veroniche di massima perfezione e vicinanza, nonostante il toro abbia non poco temperamento. Passa pertanto a quitar por chiquelinas proprio nel centro del ruedo (lì dove si dice che “los toros pesan màs”) con una rischiosità estrema e con dei “remates” inverosimili al punto che alla terza chiquelina viene preso da Tripulante, innalzato verso il cielo e sbattuto violentemente per terra. Per una decina di secondi rimane steso, immobile. Il pubblico senza fiato. Poi muove un occhio in cerca del toro, un altro in cerca di aiuti. Che lo portano nel callejón dove arriva come pugile stordito.
Dopo alcuni istanti, anziché andare in infermeria, ritorna nel ruedo come rinato e porta il toro al cavallo con il suo capote magico, come se nulla fosse successo anche se con certa difficoltà.
Un’enorme incognita e timore pervade il pubblico che teme che il torero non riesca a sopportare anche questa prova, oltre a quella con cui convive da tutta la vita (i problemi psichici). Soprattutto perche Tripulante è un toro con casta e motor e non si prevede un incontro facile.
Morante - Madrid 12 ottobre 2025 (Foto Plaza1)
Invece Morante lo torea magistralmente, con il temple, il gusto, l’arte di sempre. A cui aggiunge una passione totale, con una tecnica perfetta, dal pericolo estremo disegnando serie memorabili, soprattutto dal corno destro. Un incontro indimenticabile con superbi kikirikis, trincherillas, cambios de manos, pases de pechos da cineteca che adornano una faena intensa quanto inattesa. La scelta di tempi e terreni perfetti preparano il toro per il momento della verità. Morante esegue la stoccata della sua vita (per perfezione tecnica, collocazione, lentezza e rischio assoluto) ed il toro cade all’istante. Morante salta di gioia e commozione insieme al resto dell’arena.
La piazza è in estasi per aver visto rinascere il torero che pochi istanti prima sembrava perduto e che ha poi realizzato una (o la) faena della sua vita. La richiesta del doppio trofeo è unanime, nonostante la corrida non fosse stata certo trionfalista fino ad allora.
Morante - Madrid 12 ottobre 2025 (Foto Botàn)
Il genio della Puebla del Rio si gode una vuelta al ruedo apoteosica, a passo lento come la hermandad del Cachorro, raccogliendo ogni tipo di oggetti di cui viene omaggiato con un gran sorriso e profonda soddisfazione…Ma proprio quando il giro si conclude, invece di rientrare nel burladero il Genio va verso il centro del ruedo.
Tanti pensano ad un ringraziamento finale dal centro dell’arena, ma arrivato proprio nel punto dove poco prima era rimasto steso al suolo, si ferma con lo sguardo dritto verso il pubblico e solenne. Si porta le mani dietro alla nuca e con un gesto inatteso si toglie la “castañeta” che sostiene il codino che i toreri hanno tra i capelli. Una parte del pubblico capisce subito quel gesto definitivo con un “Noooo!” disperato.
Morante de la Puebla in lacrime si stava togliendo la coleta (pur senza “tagliarla”) segnale del suo addio all’attività taurina.
Morante se ne andava all’apice della sua carriera.
Il torero “moriva”.
Difficile spiegare la drammaticità di quel momento, soprattutto a chi non c’era…
Morante - Madrid 12 ottobre 2025 (Foto Plaza1)
Esplodo in un pianto inatteso, irrefrenabile e mai vissuto in una plaza de toros.
Ogni lacrima che scendeva era un ricordo della mia vita morantista. Quel primo incontro ventitrè anni fa al Puerto de Santa Maria con una faena de rabo, decisiva per tutto il resto. I viaggi folli per non perdere il momento della sua arte che a volte appare, ma mai scompare. Gli incontri straordinari con morantisti, amici, amori. Le feste e la gioia dopo i trionfi. Le delusioni e la fatica per le corride senza fortuna. Le centinaia di foto scattate e incornicate. Le discussioni con chi per tantissimo tempo (troppo) non credeva in lui che da sempre è stato il genio che è. Lo stupore nel vedere ora tra i seguaci anche chi lo aveva disprezzato (definendolo un “tunante”, un “loco suicida”, un “goffo”, uno per cui era meglio non spendere i soldi del biglietto quando toreava)...ma che ora assume il sapore della vittoria.
Poi un grido di “Torero! Torero!” mi esce spontaneo nella sua ultima vuelta al ruedo circondato da una folla mai vista che porta in processione un Morante dal volto sfigurato e grondante lacrime come la Esperanza de Triana, avvicinandosi lentamente e faticosamente verso la sua ultima Puerta Grande.
E sarà anche l’ultima che vedrò delle tante vissute e sognate. Da quella del Puerto, a quelle di Granada o Jerez, da quelle di Bilbao e Valencia all’oceanica Puerta del Principe del rabo o la sua prima Puerta Grande a Madrid arrivata solo nel giugno 2025, che sembra già un’altra era e che mi sembra di rivivere in un caleidoscopio di immagini proiettate nel cuore.
Morante - Madrid 12 ottobre 2025 (Foto Ziklix)
E allora mi invade una felicità enorme per aver vissuto tutto questo, per non aver mai dubitato della sua grandezza, per aver creduto nel toreo de Arte, per aver avuto la fede incrollabile per vedere Morante 400 volte dal vivo, con viaggi interminabili per Spagna, Francia o Messico, per aver sempre inseguito il sogno che poi si è avverato, nel ruedo come nella vita. Perché un torero come Morante cambia la vita di chi lo ama. E la mia.
E ora chi ci farà sognare con il suo capote di seta?
Chi ci sorprenderà con l’ennesima genialità?
Tornerà a brillare in una arena la sua magica muleta?
Chi ci parlerà di duende nel ruedo?
Chi emanerà questo aroma di arte e torería, antica ed eterna?
Chi ci ricorderà che el Arte no tiene miedo?
Morante - Madrid 12 ottobre 2025 (Foto Plaza1)
Forse un giorno tornerà, o forse è davvero finita per un uomo che deve prima lottare con la sua malattia e vincere anche questa sfida per niente scontata. Ma ora la notte è lunga, solitaria e dura perché lo sconforto è totale…
…Ma il toreo continua e per fortuna non mancano gli stimoli per restare appassionati a questa Arte unica ed eterna, né mi mancano toreri amati da seguire, o nuovi sogni taurini da sognare: le vie della Tauromachia non hanno limiti.
Tuttavia questo 12 ottobre 2025, segnerà un prima e un dopo nelle nostre vite.
E sempre saremo eternamente grati a questo bimbo nato torero, monumento vivo dell’Arte taurino, nato per noi alla Puebla del Rio.
Grazie per sempre Morante mio!
El Conde de Moncalvo
Morante - Madrid 12 ottobre 2025